
L' arrivo in F1, con la Toleman

La gara venne interrotta proprio per l'enorme quantità di acqua che inondava la pista, e ad Ayrton (che stava recuperando oltre sei secondi a giro su Alain Prost) venne negata una vittoria che ormai sembrava sicura.
Il passaggio alla Lotus

L'arrivo in McLaren

Il 1989 iniziò sulla falsariga dell'anno precedente con un dominio netto della scuderia inglese e con Senna protagonista di 3 vittorie nelle prime 4 gare. In quella stagione però la McLaren MP4/5 evidenziò qualche debolezza dal punto di vista dell'affidabilità, che constrinse soprattutto Senna a diversi ritiri favorendo indirettamente Prost. L'epilogo del mondiale fu, però, alquanto controverso: sul circuito di Suzuka,


Il calo di competitività della Ferrari nel 1991 interruppe la saga Senna-Prost, favorendo le vittorie del pilota paulista, che si aggiudicò il terzo titolo mondiale, dovendo però far fronte al calo di competititività della sua McLaren nei confronti della Williams - Renault, dominatrice delle successive stagioni e guidata da un grintoso Nigel Mansell, battuto solo alla penultima gara dal brasiliano ancora in Giappone. Fu l'ultimo titolo per Senna, che nel 1992 si trovò alle prese con l'enorme divario tecnico della sua McLaren rispetto ad una Williams eccezionale.
Anche nel 1993, con una McLaren motorizzata Ford (la Honda abbandonò le competizioni alla fine del '92), e contro una fenomenale Williams, la cui prima guida era ora diventato il rivale di sempre, l'ormai 38enne Alain Prost, non prometteva meglio, ma nonostante l'evidente inferiorità di mezzo Senna diede vita ad alcune delle più spettacolari imprese mai viste in Formula 1, culminate sulDonington Park, nel Gran Premio d'Europa, in quella che viene definita la vittoria più bella del campione brasiliano.
Sotto l'acqua (suo elemento naturale) Senna diede spettacolo effettuando 4 sorpassi nel solo primo giro e quasi ridicolizzando gli avversari. Alla fine s'impose con quasi un minuto e mezzo di distacco su Damon Hill ed un giro su Prost. Nel corso dell'anno, però, la differenza di qualità e potenza (troppo evidente) si fece sentire ed il francese riuscì, comunque, a fine anno, a laurearsi campione del mondo.
Il passaggio alla Williams e l'incidente mortale


Per effetto dell'urto, il puntone della sospensione anteriore destra, spezzatosi, si infilò proprio sotto il bordo superiore della visiera del casco del pilota, penetrando nella regione temporale destra e provocando gravissime e fatali lesioni. In sede autoptica non furono riscontrate, al di fuori di questo, lesioni di particolare gravità, anche per l'angolo d'impatto di soli 22° che aveva permesso una progressiva dissipazione dell'energia cinetica, prima contro il muretto e quindi nella sabbia. La cosa non deve destare meraviglia, dal momento che analoghi incidenti ad alta velocità nello stesso punto, come quello di Nelson Piquet nel 1987, quello di Gerhard Berger nel 1989 o quello di Michele Alboreto nel 1991, si erano risolti senza particolari traumi da decelerazione al pilota. Senna, che aveva già perso conoscenza, immediatamente soccorso e portato via da lì con un eliambulanza dopo che gli era stata praticata sul posto una tracheotomia, spirò all'Ospedale Maggiore di Bologna dove era stato trasportato, alle ore 18:39. La sua morte gettò nel lutto il mondo della Formula 1, ma soprattutto un popolo intero, quello del Brasile, che aveva eletto Senna a idolo facendone un simbolo nazionale. Vennero addirittura proclamati tre giorni di lutto nazionale, e numerosi fans arrivarono perfino al suicidio.

(citazione di Ayrton Senna che condivido pienamente...)
La morte di Senna fu accompagnata da forti polemiche: secondo la legge italiana infatti, il teatro di un evento sportivo nel quale si verifica la morte di un atleta, dev'essere immediatamente abbandonato da ogni tipo di manifestazione agonistica. La morte di Roland Ratzenberger, il giorno prima di quella di Senna, sempre a Imola, avrebbe dovuto dunque far saltare il regolare svolgimento del G.P. stesso.
Per aggirare tale eventualità, che avrebbe sicuramente danneggiato economicamente molti interessi, si certificò che la morte di Ratzenberger non era avvenuta sul circuito, ma in ospedale: mentre sulla definizione di morte si può sicuramente discutere, e quindi si possa effettivamente ritenere che Ratzenberger sia morto in ospedale, è invece lapalissiano come la morte dello sfortunato pilota austriaco sia stata conseguenza unicamente dell'incidente di Imola.
Ayrton Senna ha disputato 161 GP, cogliendo 41 vittorie, 65 pole position, 19 giri più veloci in gara e 610 punti iridati validi (su 614 totali). È partito per 87 volte in prima fila ed ha ottenuto 96 piazzamenti a punti, 80 dei quali sul podio, percorrendo 13672 km al comando di una corsa. Memorabili e ricche di pathos furono le sue vittorie commentate dal famoso telecronista brasiliano Galvão Bueno, che per Ayrton aveva una autentica predilezione.