mercoledì 26 marzo 2008

SpeedDay Italian Style 24-02-2008

Il tutto comincia alle 6.15, quando suona inevitabilmente la sveglia. Doccia e colazione. La giornata sembra promettere bene, un po' di foschia dovuta al freschino mattutino (siamo ancora a Febbraio) ma nulla di più. Mi vesto, prendo la fotocamera digitale (per immortalare qualcosa di interessante) e via giù in box. Sono le 7.00. Tiro fuori la Gp, splendente più che mai (ehehe.. deve fare bella figura nell'evento) e mi avvio verso il famoso Palacandy di Monza. La strada davanti a me é praticamente vuota e senza tirare in un battibaleno mi trovo al luogo dell'incontro (7.20 circa). Pensavo di essere il primo, ma altri mattinieri come me mi hanno preceduto. Comincio a presentarmi ai primi arrivati, qualcuno lo conosco ma la maggioranza no, visto che ho latitato un po' a causa di impegni vari dal Grande Punto Club. Pian piano arrivano tutti, anche i miei amici del club più stretti: Cooter, t3x, Dany, RedBox, ZioCanta, Dade e DaveGP (l'organizzatore che ha fatto si che riuscissi a partecipare a questo bellissimo evento.. grazie ancora Dave!). Fatto l'appello e quindi consegnati i pass per entrare, partiamo alla volta del mitico circuito di Monza. Pensavo ci fosse parecchio casino, ma l'ingresso tutto sommato va più che bene. Una volta entrati e fatto vedere il pass, ci dirigiamo con la macchina fino al paddock. Arrivati, parcheggiamo l'auto nella relativa zona di club (la giornata era a tema di auto italiane: club del Fiat Coupé, club dell'Alfa Duetto, club Fiat Stilo e Bravo, club della Fita Grande Punto, ecc). E' il primo raduno con più club di auto italiane al quale partecipo e devo dire che é un vero e proprio spettacolo vedere tutte quelle macchine di colori e marchi diversi (ma pure sempre italiani) riunite insieme. Chiusa la macchina, ci facciamo un giro per ammirare le varie chicche di questo evento: una Lancia Delta HF Integrale 16v (il “Deltone” per capirci), una vecchia e gloriosa Fiat 500 Abarth, una mitica Fiat Ritmo 2.0 Abarth, un’Alfa Romeo GTV, una Fiat 600 Abarth. La giornata comincia a scaldarsi e così anche i nostri animi perché l’ora del nostro turno si avvicina…. Nell’attesa guardiamo dalle tribune e bordo pista i turni prima del nostro e ragazzi: che missili! Ci sono dentro Fiat Coupé (opportunamente elaborati) che decollano letteralmente all’uscita di ogni curva.. dei veri e propri mostri. Per poi non parlare di un tizio con una vecchia Ford Sierra che in variante Ascari, a gente che ha un mezzo più moderno e superiore, ne fa vedere delle belle dando lezione di alta classe. Non possono mancare le Ferrari (una Modena e una F430) che ovviamente si son fatte notare per il loro inconfondibile rumore. Finalmente alle ore 13.15 arriva il nostro turno. Dopo un breve briefing con un commissario che ci spiega le regole base del comportamento in pista, mettiamo tutti in moto le nostre GP e ci dirigiamo verso i box dell’autodromo. Entrando per una saracinesca aperta, ci si trova dall’altra parte già nella corsia box in fondo la quale c’è l’immissione per il rettilineo del traguardo. Percorro prudentemente la corsia e al cenno del commissario vicino al semaforo, mi immetto in pista. Il punto di immissione è praticamente a ridosso della prima nuova variante (o meglio esse molto acuta). Arrivo, freno e scalo marce, butto infine dentro la seconda, sterzata destra e poi subito a sinistra e via. Prima variante fatta. La prossima è la curva di Biassono, curvone molto veloce da prendere in pieno per poi ritrovarsi in poche centinaia di metri dall’uscita, proiettati già in variante della Roggia. Bella variante secca, sinistra e destra e via, piccolo rettilineo e prima di Lesmo. Ingresso un po’ stretto che in uscita allarga e ti porta in poco tempo già alla seconda un po’ più larga e con un’uscita (senza esagerare) un po’ generosa. Gas giù! Arriviamo al rettilineo in discesa con un piccola curva verso sinistra (detta del Serraglio) e che passa sotto un ponte e con una potente staccata ci ritroviamo in variante Ascari. Tratto della pista molto tecnico, è una esse sinistra-destra-sinistra che richiede impegno e precisione per uscire con la massima velocità. Siamo quindi nel rettilineo parallelo a quello del traguardo lanciati alla massima velocità per arrivare infine alla mitica “Parabolica”, dove ci si può permettere anche di staccare all’ultimo in ingresso di curva, che all’inizio stringe per poi allargare e sfociare nel rettilineo del traguardo. Dopo quindi i primi giri “conoscitivi”, ho provato a tirare un po’, ma senza esagerare per risparmiare gomme e freni. Il mio tempo è stato sui 3min abbondanti: si poteva fare di più, ma ho puntato a divertirmi e non a cercare la prestazione. I 30min di turno quindi volano e passano in “solitaria” visto che il mio distacco tra quelli davanti e dietro é fortunatamente alto; ciò quindi mi consente di fare le traiettorie che volevo senza essere disturbato. A bordo pista ci sono anche i fotografi che ci fanno una ventina di scatti circa da veri professionisti. Finito di girare ci scanmbiamo tutti le impressioni sul circuito e controlliamo gomme e freni delle nostre GP. E devo dire che pensavo peggio! E’ vero che non ho spinto al massimo, ma comunque tenevo delle andature abbastanza spedite, ciò nonostante la Gp è arrivata a fine turno in ottime condizioni anche di gomme e freni… e il tutto essendomi comunque veramente divertito. Dopo il nostro scambio di opinioni, tutti ancora “adrenalinici”, ci dirigiamo alla mensa del circuito dove ovviamente i nostri dicorsi riguardo al turno continuano per un bel po’, in compagnia di un ottimo pranzo compreso nella giornata del club. Concludendo posso dire che, finalmente dopo anni di simulazioni fatte al computer fatte tramite giochi di moto e auto, e come passeggero, è stata una grande emozione per me guidare in questo circuito che ha scritto pagine e pagine di corse motoristiche...


Video del mio giro a monza con la mia Fiat Grande Punto Sport 1.9Mjet (130cv)

lunedì 24 marzo 2008

Prova su strada Fiat Grande Punto Abarth

Abarth. La prima volta che ne ho sentito parlare è stato da bambino, nei mitici anni 70-80, nei quali la Fiat grazie a questo preparatore, è riuscita a dominare nelle competizioni. Auto come la Ritmo, la 131, la 124 sono state auto del marchio torinese a scrivere pagine di storia dei motori. Adesso, dopo qualche tempo, il marchio Abarth ha deciso di risorgere e lo ha fatto con un’auto che è riuscita a sovvertire i cattivi pronostici finanziari del marchio Fiat: la Grande Punto.

Ho raggiunto una della concessionarie Fiat che hanno l’area dedicata all’Abarth a Milano il 13 ottobre, data di presentazione ufficiale della Fiat Grande Punto Abarth, incuriosito da chi già prima di me, in via non ufficiale, aveva già avuto un incontro ravvicinato con il mezzo in questione. Appena arrivato nel padiglione dedicato allo scorpione, vengo folgorato, anzi direi “punto”, dalla splendida Grande Punto di colore bianco, veste ufficiale del marchio Abarth.

Comincio, con grande curiosità, ad ammirarla e spulciarla in ogni minimo dettaglio. Il paraurti, con le prese d’aria con incastonati due fendinebbia anteriori, le da un’aria cattivissima e rende l’avantreno più imponente oltre che aggressivo, questo grazie anche all’interno nero dei fanali anteriori proposto da Abarth e presenti solo su questo modello. Andando avanti si ammirano le minigonne e modanature nere laterali che spaccano nettamente sul colore bianco e che ospitano le ruote da 215/45 ZR 17 (Pirelli P Nero). Arrivati alla coda, si nota subito lo spoiler nero, i bellissimi fari con frecce oscurate e un magnifico paraurti dotato di un estrattore (sempre di colore nero) di ottima fattura, ospitante un doppio scarico a sinistra, in linea con la sportività della vettura. Aprendo la porta, si entra in un abitacolo più ben rifinito, volante con 3 razze rivestite in alluminio, tondi di tachimetro e contagiri contornati in color alluminio ma aventi sfondo nero. Cornice del cruscotto e plancia in simil-carbonio, pedali in alluminio contribuiscono a respirare un ulteriore aria di sportività. Altra chicca sono i sedili, molto racing, avvolgenti e con i poggiatesta dalla forma appuntita. Il marchio Abarth è disseminato ovunque: al centro del volante, nei tondi del cruscotto, sulla parte destra della plancia, sui sedili.


Ma passiamo alla prova in strada. Dopo essermi accordato per il lunedì successivo, mi reco dal concessionario, subito dopo il lavoro intorno alle 18.30, ora dell’appuntamento. Al mio arrivo, trovo subito ad accogliermi con aria gentile il venditore dell’Abarth che mi aveva introdotto questa splendida vettura il sabato della presentazione. Dopo la classica stretta di mano mi dice: “Andiamo a provarla?” ed io, senza indugiare: “certamente!”. Detto fatto ci dirigiamo verso la splendida Gp Abarth parcheggiata di fronte alla concessionaria. Mi da le chiavi e mi dice: “Devi provarla tu per renderti effettivamente conto!”. Salgo nell’abitacolo e dopo le opportune regolazioni di sedile, volante e specchietti metto in moto. Che musica ragazzi! E’ un 1.4 benzina, ma con la turbina sembra un motore di maggiore cilindrata. Vengo subito richiamato all’attenzione da questo ruggito, oserei dire, quasi corsaiolo. Metto la prima e delicatamente faccio scivolare la macchina giù dal passo carrabile; attendo il via libera, dentro la prima e via! Parto tranquillo, la macchina è un po’ fredda, ma nonostante questo già si nota una buona progressione del motore. Arriviamo al primo semaforo, sfioro il pedale dei freni, caratterizzati da pinze Brembo, e la macchina, in un progressivo rallentare si ferma in modo sicuro. Il motore è già in temperatura e finalmente possiamo saggiare un po’ di più le potenzialità di questa macchina. Imbocchiamo una stradina privata, premo il pulsante SPORT BOOST: il volante diventa più rigido e diretto, l’erogazione si fa maggiormente cattiva e, dietro anche consiglio del venditore, tiro la prima e la seconda. Che allungo! Un accelerazione rapida che, grazie a questo 1.4 turbo da ben 155cv, mi porta in un battibaleno lanciato in velocità; mi avvicino ad un incrocio e provo a ritardare un po’ la frenata. Caspita! Le pinze Brembo non si fanno pregare, e alla mia toccata del pedale del freno, rispondono fulmineamente, rallentando vistosamente la macchina!! Vedendo la strada vuota innesto la seconda ed esco dall’incrocio; sono praticamente quasi fermo, ma nonostante questo il motore risponde con decisione al mio colpo di gas, ad indicare un’ottima coppia già a partire dai bassi regimi. Continuando il giro, mi accorgo anche della sensazione che da la vettura, di quasi “modellarsi” al terreno che percorre, anche sulle sconnessioni, merito dell’ottimo assetto, dando quel “feeling” giusto al pilota per potersi fidare. Concludendo, posso dare un giudizio più che positivo a questa Gp Abarth: ottimo motore, ottima coppia, ottima tenuta di strada, ottima frenata. Se fosse uscita quando ho deciso di comprare la mia, chi avrebbe detto che magari non sarei stato tra le fila di clienti dello scorpione…